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Storie di sesso di campagna - parte ottava: Puttana dentro


di boschettomagico
04.03.2020    |    1.776    |    3 9.8
"Quando sono arrivate in paese Tullia ha scaricato Gina ma prima di lasciarla andare le ha detto - Ti ho detto che quando fai questo mestiere devi mettere da..."
Il tempo stava pian piano guarendo la ferita della prima grossa delusione d'amore di Gina, anche se dentro di lei sperava sempre in un ritorno di fiamma da parte di Edwige nei suoi confronti; specie ogni volta che guardava il fisico magro di Michela e si chiedeva come la sua padrona preferisse alle sue curve morbide e sinuose quel corpo secco e per lei quasi insignificante della sua coetanea.
A renderla allegra era anche il fatto che si godeva in pieno il suo nuovo motorino in quanto ogni volta che ci saliva sopra rifletteva su quanto il suo giovane e attraente fisico la stava aiutando a crearsi un valido futuro.
Era il quindici di marzo, era andata a ritirare la sua paga da Agostino ma non aveva scopato con lui in quanto il padrone aveva un terribile ascesso ai denti e pareva avesse una albicocca in bocca.
Aveva tempo in quanto doveva andare dal Livio a saldare con la sua morbida bocca la sua rata del motorino, ma doveva andarci verso l'orario di chiusura...per cui aveva deciso di concedersi il piacere di un caffè al bar...
Come al solito nel primo tavolino vicino alla vetrata dell'ingresso c'era la Tullia, i loro sguardi si sono incrociati e la Gina le ha sorriso abbozzando un gentile saluto chinando il capo.
La Tullia le ha risposto con un pari sorriso ma quando è stata vicina a lei le ha detto
- Gina ti posso offrire un caffè?
La ragazza si è fermata e ha guardato sorpresa la donna e fissandola negli occhi
le ha chiesto
- Perchè vorrebbe offrirmi un caffè ?
- Per il semplice fatto che sei l'unica donna in paese che mi sorride sempre e che si degna di salutarmi e credimi per me questa cortesia che mi riservi è importante.
La Gina è rimasta sorpresa dalla affermazione della Tullia e senza pensarci oltre si è seduta al suo fianco ignorando lo sguardo di molti presenti che erano incuriositi invece dal fatto.
La Tullia ha ordinato due caffè e come hanno finito di gustarseli ha fissato la ragazza negli occhi la ragazza e le ha detto
- Quanto somigli a tua madre, sei il suo ritratto...
- Lei conosceva mia madre...?
- Certo che la conoscevo, era la mia migliore amica; eravamo coscritte, abbiamo fatto le elementari insieme ed eravamo compagne di banco.
Io abitavo nella tua frazione da bambina, nella casa ora disabitata in cui c'è l'orto abbandonato con il vecchio melo vicino all'ambulatorio medico...alle sei e trenta di ogni mattino ci trovavamo davanti alla chiesa e venivamo a scuola a piedi con qualsiasi tempo facesse...quindi non lamentarti quando fai quella strada in bicicletta...
La Tullia ha fissato la Gina negli occhi per vedere la sua reazione a quella sua spontanea confessione, e con un sguardo malizioso ha aggiunto
- Anche se ho visto che ultimamente ti sei motorizzata...
La ragazza ha colto quel sardonico sorriso e cercava di capirne il vero significato...
mentre la Tullia invece ha continuato a parlarle
- Anche quando io ho cominciato a fare la "vita" e molti hanno cominciato a guardarmi di sottecchi tua mamma non mi ha mai fatto mancare un saluto e un sorriso proprio come stai facendo tu.
E come ti ho detto prima, questa per me era una gentilezza che mi faceva sentire meno sola.
La Gina è stata colta da una strana tenerezza da quella rivelazione e ha innocentemente chiesto alla donna...
- Come mai ha scelto di fare la ...
- Dillo pure cara...puttana?!? non mi offendo sai...
Vedi io da ragazza lavoravo alla filanda, per il padre dell'Agostino che a quei tempi era un ragazzo della mia stessa età; lui si era invaghito di me e anche se il padre non vedeva di buon occhio la simpatia che il figlio nutriva nei miei confronti aveva cominciato a corteggiarmi e qualche volta parlava addirittura di matrimonio...
Ero al massimo della felicità...vedevo il futuro più rosa di quanto mai si potesse immaginare, ma poi purtroppo è arrivata la Edwige...
Se Agostino per me aveva provato una simpatia accentuata, per Edwige aveva invece provato il classico colpo di fulmine per cui in pochi giorni sono stata messa nel dimenticatoio...le promesse di matrimonio le ha fatte così alla sua nuova fiamma e io mi sono ritrovata con un rospo da digerire e un pugno di mosche in mano.
Edwige pur senza mai scontrarsi direttamente con me, sapeva della nostra relazione e in un certo senso mi temeva per cui ha lavorato di ricamo e con la scusa di una momentanea crisi nel lavoro sono stata licenziata.
La Gina ha accolto quel racconto con grande tristezza ancor più accentuata dal fatto che la Tullia raccontava il fatto con una voce tremolante e moto tesa.
Su di loro è sceso un momentaneo pesante silenzio, nel quale la Gina si trovava a disagio e non sapeva cosa dire...ma poi la donna ha irrigidito lo sguardo e ha continuato...
- Mi sono comunque data da fare...andavo alle scuole ad aiutare la bidella a fare le pulizie nelle aule, andavo a fare la commessa nei giorni di mercato nella salumeria dell'Elio, e durante il periodo della monda sono andata pure in Piemonte a fare la mondina.
Ero in un paese del vercellese e il proprietario si era invaghito di me...tutte le sere ci trovavamo in un magazzino della cascina a fare l'amore...certo aveva vent'anni più di me ma mi ricopriva di denaro e regali per cui accettavo quella situazione.
Una sera però la moglie ci sorprese e il giorno dopo facevo su i miei quattro stracci e tornavo a casa.
Avevo fatto solo la metà del periodo della monda ma avevo in borsa dieci volte i soldi che avrebbero preso quelle disgraziate delle mie compagne.
Avevo capito che in mezzo alle gambe avevo la soluzione ai miei problemi e tornata a casa ho cominciato a battere in città.
L'inizio è stato duro...ero inesperta...ingenua...molti non mi pagavano...
Ho preso pure delle botte dalle puttane locali che mi accusavano di invadere le loro zone...ma col tempo ho saputo crearmi i miei spazi, impossessarmi di una mia zona personale e farmi una certa clientela raffinata favorita dal fatto che ero giovane ed attraente.
La voce è girata e anche qui sono venuti a saperlo per cui sono ben presto diventata la pecora nera del paese, ma invece di vergognarmene ho scelto di vendicarmi di tutte le malelingue e ho cominciato a cornificare le comari che sputavano fuoco e fiamme su di me cominciando a battere anche qui.
Sono venuta ad abitare nell'attico dove abito ancora adesso, che però a quei tempi era poco più di un solaio di proprietà dell'Elio, il salumiere.
Pensavo che dandogliela qualche volta avrei risolto il problema dell'affitto ma invece lui era solo un guardone...e gli bastava nascondersi e spiarmi mentre scopavo coi miei clienti.
Avevo capito il suo punto debole di maiale guardone per cui pian piano mi son fatta sistemare l'alloggio, in cambio di un armadio al quale avevamo tolto i ripiani e fatto un buco dove lui si nascondeva e spiava i miei incontri senza mai sfiorarmi con un dito...
E così pian piano senza tirare fuori una lira mi sono fatta quel gioiellino di attico...
- Tullia ma vuoi dirmi che lui non ti ha mai scopata e si limitava a spiarti e basta...
- Si cara...non stupirti...con il tempo capirai di quanto possono essere strane le manie degli uomini...Pensa che c'è un altro ancora adesso che mi paga solo per nascondersi nell'armadio e masturbarsi nello spiarmi.
Allora aspetto la tua reazione adesso nel dirmi di quanto sono meschina e gretta...
- No Tullia io non ti giudico male, anzi a volte ti ho invidiata, anch'io ho lo spirito ribelle come il tuo e vorrei trovare la forza di imitarti...in fin dei conti adoro scopare, con gli uomini godo come una vacca e unire l'utile al dilettevole non mi costerebbe nulla.
- Gina non dire cazzate...questo è un lavoro di merda....e poi non pensare di unire il lavoro con il tuo piacere...devi sempre tralasciare i sentimenti...quando lo fai devi isolare il tuo spirito e scopare un uomo con la stessa indifferenza con cui fai un maglione al telaio quando lavori in fabbrica.
La Gina è rimasta colpita dall'ultima affermazione della Tullia, per lei era incomprensibile fare una scopata senza metterci dentro il piacere che il cazzo le dava ogni volta...
- Comunque te lo ripeto...continua a lavorare al maglificio...un giorno mi ringrazierai...
- Non lo so Tullia...fare il tuo lavoro mi attrae...ma non lo vorrei fare come te qui e in città...io lo vorrei fare a Rimini, Riccione, Cesenatico...in località turistiche non in città o in questo paese sperduto e insignificante.
- Gina in città sono ora una delle tante, in paese sono l'unica; in quei posti che dici tu hai la concorrenza spietata di altre decine di ragazze...certo ora sei giovane e bella ma il tempo passa e quando poi là non ti cercano più non riesci ripiegare in altri posti...e poi dici così ma mi sembra che il Livio te lo fai qui...in paese!!!
La Gina ha accusato quel colpo come un fulmine a ciel sereno...come cazzo faceva saperlo la Tullia...quel cretino del Livio glielo aveva detto...?
- Come fai scusa a saperlo...?
- Ah... ah... ah... ma guarda che mica ho più di 45 anni per niente...ogni tanto ti infili nel negozio...lui chiude...e...cosa gli fai ...la contabilità?... e poi da quando vai là ...lui non viene più a farselo succhiare da me...
Scommetto che non te l'ha mai chiesta...conosco il Livio è uno da pompini...
- Io non prendo soldi da lui...mi scala le rate del motorino...
La Tullia ha guardato la ragazza con un sorriso bonario e fissandola intensamente le ha detto
- Gina tu sei puttana come me... lo sospettavo ma ora ne ho la certezza...e se ti ho fermata è anche perchè voglio proporti un affare...
- Un affare?
- Vedi tra i miei clienti il più facoltoso è un senatore di Roma... viene in città ogni secondo mercoledi del mese per affari, ci troviamo in una pensione in periferia lo faccio divertire ben bene e mi faccio pagare profumatamente...
Lui si fida ciecamente di me...sia perchè lo conosco da una vita e sa che può contare sulla mia discrezione, sia perchè è... piuttosto bruttino... e non potrebbe aspirare a meglio...
Paga bene, molto bene...e quando carbura può chiedere cose molto strane ed allora
se è caldo lo puoi spennare come vuoi...
A volte sparo cifre elevate ma se è eccitato accetta e da mano al portafoglio.
L'ultima volta mi ha detto che sono esosa e io per giustificarmi gli ho raccontato una palla, che devo mantenere una figlia in un collegio in Svizzera; ha subito abboccato, e mi ha chiesto notizie di lei... Come ti ho detto è un porco, amante delle situazioni strane per cui gli ho detto che sono una madre incestuosa e che io e mia figlia siamo amanti e ce la lecchiamo...Ha voluto scopare di nuovo...quella notizia che io ho tirato fuori quasi per ridere lo ha acceso...Per farla breve mi ha offerto 500.000 Lire se può scopare insieme madre e figlia...Il problema è che io devo trovare una figlia e...ho pensato a te...
- 500.000 Lire ?.... ma è una cifra astronomica ( si tiene a precisare che siamo nel 1970...)
- Si cara, inoltre se sapremo poi coinvolgerlo al punto giusto la cifra può poi aumentare...e magari in senso vertiginoso...Pensaci e fammi sapere qualcosa...ti ho detto però che è un tipo molto brutto, pelosissimo, ma poco dotato...vuole venire sempre dentro ma non ci sono problemi è sterile... e proprio perchè non poteva avere figli la moglie lo ha mollato e ne ha fatti tre con un suo collega oltretutto dell'opposizione...penso che la sua mania dello scopare madre e figlia deriva anche da quello...Pensaci bene ma sappi che se mi dici si non puoi poi tirarti indietro... non farmi fare figuracce...Sappi anche che naturalmente dovremo scambiarci qualche finto bacio anche tra di noi...quindi devi essere sicura di poterlo fare...
- Tullia non ho bisogno di pensarci...sto mettendo denaro da parte per andarmene e una cifra così è rara...ma faremo a metà?
-Ma per chi mi hai presa...certo!!!...sarò puttana ma ho una parola che vale più di tutte le cornute di questo lurido paese...Allora accetti...?
- Ti ho detto si... ma al mercoledi non so se posso...lavoro...
- Io lo vedo mercoledi se posso combino per domenica...giovedi ti aspetto qui e te lo confermo.
Ora vai che il Livio avrà già l'uccello duro....
Il giovedi all'uscita dal lavoro la Gina è andata dalla Tullia, l'appuntamento era confermato per la domenica...
-Alle 14,30 bisogna essere là...vieni in paese, lasci il motorino e ti avvii sulla strada io ti carico appena fuori dal paese, così evitiamo le malelingue...
La domenica seguente la Tullia caricava la Gina e durante la strada verso la città le dava le ultime raccomandazioni, in quanto aveva dentro di se il dubbio che la ragazza potesse commettere qualche errore...
La pensione era in una strada di periferia deserta...le due donne sono entrate, il portiere come le ha viste si è girato verso la bacheca ignorandole appositamente e loro sono salite a piedi al primo piano entrando nella stanza nr 7.
L'uomo era già là, sdraiato su una poltrona che stava bevendo della wodka direttamente dalla bottiglia...come le ha viste ha posato la bottiglia e senza alzarsi ha allungato il braccio alla Gina...
- Piacere mi chiamo Peppo
- Piacere io sono Gina...
L'uomo era un grassone di oltre un quintale, capelli radi e mal curati, un vestito scuro ma di basso costo e una camicia mal stirata e dal collo mezzo liso...di certo non una carta identità perfetta per uno che era senatore.
Si è alzato dalla poltrona a fatica e il solo togliersi la giacca lo ha fatto ansimare.
La Gina cercava di dargli una età...ma non sapeva...di una cosa sola era certa che sicuramente era realmente più giovane degli anni che dimostrava...
La fissava in continuazione....con uno sguardo da vecchio porco...un po' come la guardava Agostino quando lei si spogliava nel suo ufficio, ma sicuramente con molta meno classe.
- Bene Gina sei una bella ragazza...assomigli molto a tua madre...
La ragazza e la Tullia si sono guardate nascondendo un sorriso beffardo...
- Sei in Svizzera...dove?
La Tullia a quella domanda è sbiancata... E adesso che ne sa la Gina...
La ragazza ha accolto la domanda come una pallonata, ha prontamente cercato di riflettere, stava andando nel panico quando ha avuto una illuminazione...la settimana prima avevano spedito dei top si seta a delle boutique in Svizzera...a?????
- Lugano...sono a Lugano...
- Posso farti una domanda indiscreta Gina?
- Certo senatore...
- Io sono Peppo...solo Peppo...niente senatori qui...chi ha colto il tuo fiore per la prima volta cara?
Quella domanda metteva già in mostra la poca riservatezza di quel rozzo personaggio ma anche la sua porcaggine...
La Gina ha riflettuto, ha pensato alla sua prima vera volta, al dottor Giorgio, e ha risposto prontamente...
- Un mio professore...un professore di scienze...
e guardando il porco fisso negli occhi ha aggiunto...
- Ho un debole per gli uomini maturi...
Mentre la Tullia si compiaceva della risolutezza della Gina perdendo ogni dubbio sulla sua inesperienza Peppo ribadiva
- Un bel porco quel professore...approfittarne della sua carica...
- Non direi...sono stata io a provocarlo...
Dopo quella frase Peppo ormai era cotto a puntino e accelerando la sbottonatura della camicia ha detto alle due donne
- Bene io direi di spogliarci...
La Gina si spogliava con lentezza, non era mai stata in una situazione simile, sapeva che aveva rotto molto bene il ghiaccio ma ora entrava la parte più difficile e voleva muoversi con cautela.
La prima a spogliarsi completamente è stata la Tullia e nel vederla nuda la Gina si è stupita, in quanto nonostante la sua età la donna era molto a "posto" un seno ancora piuttosto florido e sodo, due cosce ben tornite e una figa pelosa di folti peli ramati senza la presenza di un pelo grigio.
Peppo era rimasto in canottiera e con un paio di boxer di cotone bianchi di misura XXXL che sembravano la vela di un peschereccio.
Dopo aver dato una occhiata alla Gina che era rimasta in intimo si è denudato, la ragazza ha dovuto trattenersi per non ridere a crepapelle...
Il bruto era più peloso di un orso in tutto il corpo, peli che dovevano essere duri come il fil di ferro, e la peluria era talmente vistosa che in mezzo alle gambe non si intravedeva nemmeno l'uccello, particolare che denotava la sua scarsa mascolinità anticipatole dalla Tullia.
L'orso è salito al centro del letto ansimando per la fatica come se avesse scalato una salita ripida, ha preso i due cuscini e li ha usati come spalliera e poi si è sdraiato su di essi gustandosi la visione della Gina che era rimasta nuda.
Nel vedere il corpo della giovane e soprattutto la sua figa pelosa Peppo ha sbavato come un lama e allargando le braccia ha invitato le donne a raggiungerlo...
-Su sdraiatevi al mio fianco e accarezzatemi il petto...
Le due donne hanno obbedito e hanno cominciato ad accarezzare il corpo peloso del senatore che ha chiuso gli occhi e ha cominciato a sospirare
- Cazzo mamma e figlia che mi coccolano...fantastico...!!!
A tratti piegava il capo ora verso Tullia poi verso Gina e dava un leggero bacio sulla fronte alle donne, quando toccava a lei Gina sentiva l'alito dell'uomo che puzzava di wodka lontano un miglio, poi ha cominciato con le mani ad accarezzare un seno alle due donne ed accelerava il respiro man mano che le sue mani si facevano sempre più intraprendenti e stringevano ma mai tropo fortemente le tette delle due donne...
- Su ora palpatemi il cazzo...
Le due donne sono scese allora alla regione pubica, le loro dita si incrociavano spesso perchè l'uccello era di dimensioni ridotte, ma le carezze che dispensavano una al cazzo e l'altra alle palle hanno cominciato a fare effetto e il membro di Peppo ha cominciato ad alzarsi...
Ora era in piena erezione, Gina sbirciava e ora lo vedeva...era diventato...accettabile... ma alla ragazza veniva da ridere pensando di avvicinare quel cazzetto al ramo nodoso di suo zio Francesco.
Peppo però ormai stava ansimando al massimo della eccitazione...
- Su Gina cavalcami...
La ragazza si è alzata in piedi sul letto ha allargato le cosce e ha cercato di posizionare la figa sul cazzetto...ha dovuto sforzarsi per farlo arrivare al suo buchino ma pian piano é riuscita a farlo entrare e con un colpo di reni se l'è fatto entrare dentro, per la prima volta in vita sua la Gina sentiva un cazzo entrare dentro di se senza provare un minimo di piacere.
Peppo invece ha accolto quel suo ingresso nel corpo della ragazza con una sospiro di piena soddisfazione
- Mmmmm che bella figa giovane...su ragazza pompami....hai detto che ti piacciono gli uomini maturi...dimostramelo...
Nel frattempo ha attirato Tullia vicino a se l'ha fatta inginocchiare al suo fianco e ha cominciato a pastrugnarle la figa mentre Gina continuava a cavalcarlo.
Sono andati avanti così per qualche minuto poi Peppo ha urlato
- Su invertite le posizioni...
Le due donne hanno prontamente obbedito...ora era Tullia a cavalcare il vecchio porco e Gina si faceva palpare la figa dalla mano di Peppo, e quando il senatore le ha infilato dentro il suo indice teso ha sentito per la prima volta un primo segno di piacere.
Per quattro volte Peppo ha voluto il cambio fino a che ha ceduto e ha urlato a Tullia che era al momento sopra
-Su...su...non fermarti che sborro
Tullia si è scatenata e ha cominciato ad incitarlo
- Dai brutto porco...mi fai godere come una maiala...dai riempimi di sborra...
A quelle parole Peppo si è inarcato e con un urlo ha cominciato venire
- Eccoti puttanona tutta la mia sborra...dimmi che la senti....dimmi che la senti...
- Si che la sento maiale.... senti quanta che ne fai...ti è piaciuto scopare madre e figlia eh....
- Si...mi è piaciuto...non l'avevo mai fatto...bellissimo....
Peppo si è afflosciato completamente sul letto, Tullia si è tolta da sopra e strizzando l'occhio a Gina ha detto
-Vado lavarmela... me l'hai riempita come una brocca...
Al suo ritorno Tullia ha trovato Peppo che stava ancora accarezzando la figa di Gina, e come l'ha vista le ha detto...
-Voglio vedervi mentre ve la leccate...su...lascio il letto tutto per voi...
e così dicendo è sceso dal letto e si è accomodato sulla poltrona portandola a fianco al letto stesso
Tullia alzando il tono della sua voce ha risposto
- Non era previsto questo...avevi parlato solo di scopare...
- Dai Tullia mica vuoi fare obiezioni...
- Si tratta della nostra intimità...non scherziamo,,,
Peppo era rosso come un peperone...già pregustava quelle scene e ora non poteva rinunciarvi...
- Ebbene voi lesbicate davanti me per un quarto d'ora...e io aggiungo altre 200.000 Lire...
Tullia ha finto di pensarci e poi ha detto
- E va bene ma sappi che questo è un mio regalo...
E' salita sul letto e ha invitato Gina a seguirla...
- Tesoro lo so che è strano ma cerca di pensare che siamo sole come quando vengo a trovarti al collegio.
Gina in silenzio è salita sul letto si è sdraiata a fianco di Tullia e l'ha attirata a se cominciando a baciarla...la donna nel sentire le labbra della ragazza cercarla con passione e la sua lingua intrufolarsi dentro di lei ha provato un senso di sorpresa...pensava a una finta sceneggiata ma la Gina recitava in pieno la sua parte e Tullia non ha saputo resistere e ha risposto al bacio...
Dopo cinque minuti di appassionati baci la Gina cominciava a carburare, il cazzo di Peppo non l'aveva minimamente soddisfatta per cui ha allargato le cosce della Tullia e ha cominciato a leccargliela,,,e quando ha sentito che la donna cominciava ad ansimare ha capovolto il suo corpo e si è messa a 69 offrendo la sua figa alla bocca di Tullia.
Le due donne hanno cominciato così a leccarsela a vicenda con gemiti di intenso piacere che hanno invaso la stanza...
Peppo era al massimo della libidine, il suo cazzo era tornato dritto e non potendo fare altro ha cominciato a menarselo senza mai staccare lo sguardo da quello spettacolo saffico che le due donne gli stavano offrendo.
Tullia e Gina hanno cominciato a godere a lungo, quando si sono staccate e si sono girate a guardare Peppo hanno visto il senatore che con un forte gemito ha alzato il suo uccelletto vero il petto e si è sborrato sui peli della pancia.
Sono rimasti minuti a fissarsi, l'odore di sesso nella camera era forte e intenso.
Tullia e Gina si sono date un ultimo dolce bacio mentre Peppo con il palmo della mano si spalmava la sborra sui peli del ventre.
Peppo ha rotto il silenzio dicendo
- Tullia ho bisogno di un bel bagno...e tu sai cosa intendo...
- Tu scherzi ti ho già concesso troppi extra...
- Voglio un bagno...un bel bagno caldo...che solo tu sai fare...ma magari potrebbe lavarmi anche tua figlia...
- Non dirlo nemmeno per scherzo...
Gina assisteva a quello scambio senza minimamente capire nulla ma Peppo sempre più infervorato si è alzato e ha preso il suo cappotto...
era un vecchio loden verde scuro, ha aperto una cerniera interna della fodera e ha tolto una mazzetta di banconote da 10.000 Lire; le ha lanciate sul letto dicendo
- Sono 500.000 Lire...
Poi ne ha tolta un'altra e l'ha lanciata a fianco della prima urlando questa volta incazzato
- Le raddoppio se mi fate il bagno caldo...
Tullia è rimasta in silenzio, terrorizzata... o dalla cifra che vedeva o dal tono adirato del senatore...e con un sussurro leggero ha detto a Peppo
- Va bene andiamo in bagno...
Il senatore si è sdraiato con estrema lentezza nella vasca, gli costava una fatica incredibile in quanto riusciva a malapena distendersi completamente, quando ci è riuscito Tullia è salita con i piedi sui bordi della vasca si è accucciata sul petto di Peppo e ha cominciato a pisciargli addosso...
Gina è rimasta letteralmente di stucco, mai si aspettava che il bagno caldo che Peppo desiderava era una pisciata...ma ancora più di stucco rimaneva nel vedere come il vecchio pachiderma reagiva a quegli zampilli, contorcendosi dal piacere a ogni contatto...
-Si lavami dalla sborra che ho fatto...Si...Così....Sei divina... Ora però ho la gola secca...la wodka mi ha impastato la lingua...
Allora la Tullia è avanzata di una ventina centimetri sulla vasca e ha scaricato gli ultimi scrosci sulla faccia di Peppo che come un assetato cercava di farsi entrare gli zampilli in bocca...Quando ha finito il porco si è girato verso Gina e le ha ordinato
- Su ora tocca a te...
Tullia ha guardato la ragazza, non aveva chiesto il suo permesso alla richiesta di Peppo e ora la guardava quasi terrorizzata...
La Gina ha capito e senza la minima titubanza ha preso il posto della Tullia...all'inizio non aveva lo stimolo ma pian piano ha cercato di concentrarsi e ha cominciato così a pisciare addosso al senatore...spostandosi il suo getto è caduto accidentalmente sul cazzo del vecchio porco che sentendo in quel punto il getto caldo ha urlato
- Si!!! Si!!! Falla tutta li!!! E' fantastico!!!
E sotto gli zampilli caldi di Gina il cazzo di Peppo è ritornato prepotentemente duro...
Il porco urlava
- Accidenti ho una terza erezione...Non mi era mai capitato...
Gina aveva finito, è scesa dalla vasca, ha guardato il cazzo di Peppo, non l'aveva visto duro così nemmeno prima che scopava...
Senza quasi rendersene conto si è inginocchiata alla vasca, ha preso il cazzo di Peppo in mano e ha cominciato a segarglielo dicendo
- Senatore sborra ancora...Questo è un omaggio della ditta...
E Peppo per la terza volta è venuto mugolando in continuazione.
Tullia ha preso poi la doccetta e dopo aver versato una bustina di bagno schiuma sul petto di Peppo ha cominciato a risciacquarlo.
Lo hanno asciugato e lo hanno messo a letto...dopo pochi minuti il vecchio porco russava a tutto spiano.
Si sono rivestite e sono tornate alla macchina...era ormai quasi buio...
Per la strada Gina ha detto
- Tullia ha pagato un milione...ma chi è quello...
- E' la gallina che fa le uova d'oro vediamo di farci delle belle frittate.
Quando sono arrivate in paese Tullia ha scaricato Gina ma prima di lasciarla andare le ha detto
- Ti ho detto che quando fai questo mestiere devi mettere da parte i sentimenti...oggi non ne sono stata capace e mentre me la leccavi sono venuta veramente...erano anni che non godevo.
Gina ha chiuso la portiera senza rispondere ma ha sorriso...





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